•  Via del fiore vince l’edizione 2019 dei Pugnaloni di Acquapendente

    On: 29 Maggio 2019
    In: Eventi, News
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    Si è svolta Domenica 19 Maggio la consueta Festa dei Pugnaloni ad Acquapendente. Chiamata un tempo “festa di mezzomaggio”, la manifestazione risale al 1166 quando gli abitanti della città cacciarono, con armi in pugno, Federico Barbarossa e le sue truppe.
    Una festa che celebra la libertà riconquistata ringraziando al tempo stesso la Madonna che avrebbe assisto la vittoria degli insorti.
    Una ricorrenza celebrata fino al 1929, sospesa poi fino al 1958 quando è stata ripresa in mano dalla pro loco.

    pugnalone corte vecchiaUna Domenica di pioggia battente, non ha fermato l’allegria dei colori, il profumo dei fiori, la forza resa da una festa, una tradizione popolare che innalza il suo livello di anno in anno e vissuta in piena condivisione da tutta la popolazione.
    La pioggia fissa ha quindi costretto ad attuare il cosiddetto “piano B Festa Pugnaloni”, stabilendo di collocare le opere in spazi al coperto presenti nel circuito cittadino, con la distribuzione indicata al fine di consentire l’esposizione dei Pugnaloni anche in caso di forte maltempo.
    Prof. Alfio Mongelli e Prof. Pasquale LettieriE’ saltato purtroppo causa maltempo tutto il programma medievale previsto nel pomeriggio: la sfilata del Corteo Storico della Città di Acquapendente e il gruppo di Sbandieratori della Madonna del Fiore, i giochi della bandiera di fronte agli Spadaccini di Soriano del Cimino.
    Mentre in ritardo si è celebrata la Solenne Processione che riconduce la Statua della Madonna del Fiore alla Chiesa di S.Agostino. Al termine della stessa è stato eletto il Signore di Mezzo Maggio 2020: sarà Mattia Fioravanti di Predio Lutinanino.

    Per quanto riguarda i Pugnaloni, la giuria si è riunita presso la Sala del Consiglio del Comune di Acquapendente. Giuria così composta:
    Prof. ALFIO MONGELLI: Scultore internazionale e presidente della Rome University of Fine Arts;
    Prof. PASQUALE LETTIERI: Critico d’arte, curatore e docente di storia dell’arte e del costume all’Acc. di Belle Arti di Catanzaro;
    madonna dei fioriArch. ALESSANDRO RIDOLFI: Architetto, già presidente Ordine Architetti di Roma;
    Dott. FRANCESCO ZERO: Pittore, disegnatore e scultore, direttore artistico di Palazzo Rospigliosi a Zagarolo;
    Dott.ssa GIULIA TORTA: Botanica;
    Dott. PAOLO GANDOLA: Fotografo e regista;
    Dott.ssa LETIZIA BONELLI: Giornalista e direttrice responsabile varie testate;

    La piazza inizia a riempirsi dal palazzo comunale  iniziano a pronunciare distintamente i nomi dei vincitori dei Pugnaloni premiati. La classifica vede al primo posto Gruppo 1ª EQUIPE VIA DEL FIORE:l’icona più potente dell’Umanità si staglia su un manto di fiori colorati. Dalla rinascita del Ciliegio ischeletrito dalla sorte un anelito di vita.
    Pugnalone via del carmineAl secondo posto Gruppo SELECAO – CORTE VECCHIA: con toni che richiamano i pastelli di Matisse e la simbologia infantile di Paul Klee un movimento figurativo che lascia dentro di noi una traccia di poesia.
    Terzo classificato Gruppo 1ª EQUIPE TORRE SAN MARCO: grazie ad una spazialità luminosa si evidenzia il motivo della libertà e della rinascita con un movimento di luce che da un punto focale si espande in un prisma ottico di grande pulizia esecutiva e linearità.
    Quarto classificato il Gruppo 6+6 SANTO SEPOLCRO: rappresentazione enigmatica ed emblematica della condizione esistenziale dell’uomo moderno. Si evidenzia il passaggio dal grigiore e della fissità del tempo alla possibilità coloristica dell’infiorescenza.
    Quinto e penultimo classificato è il Gruppo TORRE G. DE JACOPO: Funzione arte terapeutica della rappresentazione con chiari richiami alle correnti avanguardistiche in particolare il vorticismo e costruttivismo.
    Ultimo classificato il Gruppo GSA – SANT’ANNA: per aver coniugato la tecnica tradizionale dei pugnaloni in un disegno pop, ma comunque di forte carica emotiva ed esistenziale.

    Prof. Pasquale LettieriRicordiamo che i pugnaloni di Acquapendente sono mosaici realizzati con fiori e foglie, composti su pannelli in legno di 2,6 per 3,6 metri. Una tradizione che deriva dall’usanza con cui in passato i contadini del posto celebravano la festa, sfilando dietro la statua della Madonna con pungoli ornati di fiori, la ginestra su tutti, per commemorare la battaglia contro Federico Barbarossa e al tempo stesso la fioritura del ciliegio. Di fatto i pugnaloni erano lunghi bastoni con una punta ferrata che servivano per spingere i buoi durante l’aratura.

    Realizzati da 15 gruppi storici, vengono esposti nel centro storico del paese durante la festa per poi essere portati in processione nel pomeriggio ed essere premiati nella piazza del paese.

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  • Arteterapia tra i banchi, esperti ed esperienze a confronto a Pietrasanta

    On: 23 Maggio 2019
    In: Eventi, News
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    “Ritmo e contemplazione” il Prof. Lettieri, interverrà sabato 25 maggio alle ore 09:10:

    Arteterapia nelle scuole. Tanti esperti e tante esperienze a confronto a Pietrasanta. L’arte come forma di benessere e strumento di inclusione sociale, sviluppo dell’empowerment dell’individuo, crescita personale, miglioramento della creatività e delle capacità comunicative: se ne parla in occasione di due convegni e due workshop in programma sabato 18 maggio e sabato 25 maggio dalle ore 8.30 alle 13.30 nella Sala dell’Annunziata nel Chiostro di Sant’Agostino. L’evento è organizzato dall’Istituto Comprensivo 2 Pietrasanta con la cooperativa sociale “Briccole Special” ed è patrocinato dal Comune di Pietrasanta, in collaborazione con l’associazione “Cuore Speciale”, “Semplicemente Genitori Onlus”, “La Città del sole” di Locri, “Ginnastica Pietrasanta” ed il Centro Arti Visive. “Scuole più sicure, accoglienti, pulite ed una maggiore collaborazione con le scuole per migliorare l’offerta didattica e sviluppare percorso di inclusione: erano questi gli impegni che ci siamo presi quasi un anno fa con i cittadini. – spiega Francesca Bresciani, Assessore alla Pubblica Istruzione – Impegni che portiamo avanti sostenendo i progetti che i due istituti ci presentano, e cercando di essere sempre presenti, vicini, alle singole iniziative. L’altro elemento importante è quello della sinergia tra più realtà come la scuola e le associazioni che si muovono sul nostro territorio. Sono una ricchezza disponibile che dobbiamo sfruttare anche all’interno delle nostre scuole”. Sulla stessa linea il Dirigente dell’Istituto Comprensivo 2, Antonio De Bidda: “E’ un bel progetto – ha spiegato – che si cala bene in un contesto artistico come quello di Pietrasanta. Il tema dell’arte nella scuola come strumento di terapia ci vede oggi essere pionieri come città e come istituto in un percorso che coinvolge tutti gli studenti”.

    Gli alunni delle scuole partecipano all’iniziativa, con due settimane di workshop e laboratori educativo-ricreativo-artistici. Un’opportunità esperienziale di crescita unica e multidisciplinare, che unisce arte, danza, yoga, gioco, musica, psicologia, meditazione, mindfulness, tecniche zen, grafomotricità ed esperienze multisensoriali. “Questi due incontri – spiega la docente Chiara Castiglioni – ruotano attorno ad una parola comune: terapia ma intesa come cura. L’arte può integrarsi nella scuola, diventando parte integrante delle strategia di miglioramento dell’ apprendimento. I convegni ospitano relatori da tutti Italia, che in qualità di docenti, artisti e critici d’arte, tratteranno il tema dell’arte come terapia. L’arte – prosegue – è largamente usata nella ricerca del benessere psicofisico, per esprimere i propri pensieri ed emozioni; l’attività artistica incrementa le potenzialità individuali, la creatività e il sommerso di sensazioni che difficilmente riusciamo a descrivere a parole. L’obiettivo dei due convegni è incrementare la conoscenza di se stessi e delle proprie potenzialità, per raggiungere una condizione stabile di benessere e un buon livello di qualità della vita”.

    Il progetto parte dall’esperienza maturata all’interno delle scuole di Pietrasanta: “la necessità di approcciare l’arteterapia nasce da una necessità di migliorare le capacità di comunicazione degli studenti in particolare dei ragazzi con difficoltà di apprendimento. – spiega Marina Bertagna, docente – Abbiamo lavorato sull’aspetto della creatività e della fantasia, ma anche delle emozioni e dell’esperienza personale cercando di costruire un momento di apprendimento vero e coinvolgente. L’arteterapia è una parte del percorso didattico che applico nelle mie classi già dalla prima elementare. I risultati sono straordinari in tutti i bambini: migliorano la loro capacità di comunicare, interagire e condividere”.

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  • I Pugnaloni di Acquapendente

    On: 22 Maggio 2019
    In: Eventi, News
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    Vince il Gruppo 1ª Equipe Via del Fiore

    Pur essendo stata la terza domenica di maggio un giorno di pioggia battente  l’allegria dei colori, il profumo dei fiori, la forza resa da una festa vissuta  in piena  condivisione da tutta la popolazione  ne ha mantenuto il pàtos  e il significato di una tradizione popolare che nella sua rappresentazione si eleva il livello di anno in anno.

    Il verdetto:

    Domenica 19 maggio u.s.  presso la Sala del Consiglio del Comune di Acquapendente

    la commissione giudicatrice del concorso Pugnaloni 2019 così composta:

    Prof. ALFIO MONGELLI

    scultore internazionale e presidente della Rome University of Fine Arts

    Prof. PASQUALE LETTIERI

    critico d’arte, curatore e docente di storia dell’arte e del costume all’Acc. di Belle Arti di Catanzaro

    Arch. ALESSANDRO RIDOLFI

    architetto, già presidente Ordine Architetti di Roma

    Dott. FRANCESCO ZERO

    pittore, disegnatore e scultore, direttore artistico di Palazzo Rospigliosi a Zagarolo

    Dott.ssa GIULIA TORTA

    botanica

    Dott. PAOLO GANDOLA

    fotografo e regista

    Dott.ssa LETIZIA BONELLI

    giornalista e direttrice responsabile varie testate

    con la seguente premessa:

    I signori giudici esprimono la grande  soddisfazione e gratitudine all’organizzazione che ha con la sua attenzione e professionalità curato la migliore riuscita di un evento sempre più in crescita nella conoscenza e nell’apprezzamento.

    La piazza inizia a riempirsi dal palazzo comunale  iniziano a pronunciare distintamente i nomi dei vincitori dei Pugnaloni premiati:

     

    6° CLASSIFICATO

    PER AVER CONIUGATO LA TECNICA TRADIZIONALE DEI

    PUGNALONI IN UN DISEGNO POP, MA COMUNQUE DI FORTE

    CARICA EMOTIVA ED ESISTENZIALE.

    Gruppo GSA – SANT’ANNNA

     

    5° CLASSIFICATO

    FUNZIONE ARTE TERAPEUTICA DELLA RAPPRESENTAZIONE

    CO0N CHIARI RICHIAMI ALLE CORRENTI AVANGUARDISTICHE,

    IN PARTICOLARE VORTICISMO E COSTRUTTIVISMO.

    Gruppo TORRE G. DE JACOPO

     

    4° CLASSIFICATO

    RAPPRESENTAZIONE ENIGMATICA ED EMBLEMATICA DELLA

    CONDIZIONE ESISTENZIALE DELL’UOMO MODERNO.

    SI EVIDENZIA IL PASSAGGIO DAL GRIGIORE E DALLA FISSITÀ

    DELO TEMPO ALLA POSSIBILITÀ COLORISTICA

    DELL’INFIORESCENZA

    Gruppo 6+6 SANTO SEPOLCRO

     

    3° CLASSIFICATO

    GRAZIE AD UNA SPAZIALITÀ LUMINOSA SI EVIDENZIA IL

    MOTIVO DELLA LIBERTÀ E DELLA RINASCITA CON UN

    MOVIMENTO DI LUCE CHE DA UN PUNTO FOCALE SI ESPANDE IN

    UN PRISMA OTTICO DI GRANDE PULIZIA ESECUTIVA E LINEARITÀ

    Gruppo 1ª EQUIPE TORRE SAN MARCO

     

    2° CLASSIFICATO

    CON TONI CHE RICHIAMANO I PASTELLI DI MATISSE E LA

    SIMBOLOGIA INFANTILE DI PAUL KLEE UN MOVIMENTO

    FIGURATIVO CHE LASCIA DENTRO DI NOI UNA TRACCIA DI

    POESIA

    Gruppo SELECAO – CORTE VECCHIA

     

    1° CLASSIFICATO

    L’ICONA PIU’ POTENTE DELL’UMANITÀ SI STAGLIA SU UN

    MANTO DI FIORI COLORATI. DALLA RINASCITA DEL CILIEGIO

    ISCHELETRITO DALLA SORTE UN ANELITO DI VITA.

    Gruppo 1ª EQUIPE VIA DEL FIORE

     

    Complimenti a tutti e arrivederci all’edizione a tutto tondo del 2020

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  • Incontro Letterario Internazionale Città di Soncino

    On: 13 Maggio 2019
    In: News
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    Tra i premiati il Critico d’arte Pasquale Lettieri

    Una tre giorni culturale avrà luogo il 21/22/23 giugno a Soncino, un paese che è un grande Museo, perché le sue strade sono state percorse da innumerevoli vicende storiche, hanno fatto da sfondo ad una storia lunghissima e unica. L’intento è di rendere questo Borgo Medievale sede di un evento che si possa ripetere con cadenza annuale. L’edizione dello scorso anno, come tutto ciò che è agli esordi, è consistita in un incontro prettamente letterario, con presentazione di libri di narrativa e sillogi poetiche di autori italiani e stranieri.

    Il buon riscontro di pubblico e critica avuto l’anno scorso alla prima edizione, ha spinto l’ideatore e Direttore Artistico Aldo Gallina in arte Jona e la Presidente Caterina Guttadauro la Brasca ad ingrandire da 1 a 3 giorni la Kermesse ormai Internazionale, a non limitarla più soltanto alla Letteratura, bensì includere anche altre forme artistiche. Parteciperanno, nelle varie categorie letterarie, artistiche, sportive, personaggi di grande caratura, che riceveranno riconoscimenti e premi per il loro operato. Così sarà scandito l’evento: il 21 giugno apertura con una Mostra collettiva di pittura e scultura nella Filanda, luogo storico perfettamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, a cui parteciperanno:

    • Antonella Giapponesi Tarenghi (Pittrice)
    • Pietro Silvestro (Pittore)
    • Giuliano Cardellini (Poeta Pittore Scultore)
    • Giovanni Ronzoni (Poeta Pittore Scultore)
    • Joan Josep Barceló i Bauçà (Poeta Pittore)
    • Sergi García Lorente (Fotografo Artista)
    • Jona (Poeta Pittore Scultore)

    La seconda giornata si terrà il 22 giugno, ad accoglierci la magica atmosfera della Rocca, che si erge non più come fortezza di un passato di lotte, ma come baluardo della Cultura, nel cui nome si dovrebbe sempre sanare qualsiasi conflitto. Sperando che ci assista il bel tempo (niente paura abbiamo una sala di riserva), si inizierà con un Incontro Letterario Internazionale presieduto dalla Scrittrice Caterina Guttadauro La Brasca con Scrittori e Poeti italiani e stranieri che potranno, in breve, raccontarsi e citare le loro opere. I versi poetici e i brani letti saranno recitati da Daniela Bresciani e dall’attore doppiatore Stefano Falbo.

    Parteciperanno:

    • Hafez Haidar (Scrittore)
    • Margaret Ann Waddicor (Poeta)
    • Damià Rotger Miró (Poeta)
    • Giuseppe Vultaggio (Poeta)
    • Cristiano Meneghel (Scrittore)

    Seguiranno le premiazioni di personalità eccellenti, ognuno nel settore di propria pertinenza. Riceveranno una preziosa pergamena personalizzata e motivata unitamente ad una Scultura creata per l’occasione, che si chiamerà “Sussurro”, da una fortunata opera dello Scultore Jona, il cui titolo ben si presta all’intento di veicolare la Cultura e l’Arte con toni sommessi ma coinvolgenti. Si vuole dimostrare che un sussurro è talvolta più forte di un grido che sconvolge ma che può spegnersi e non lasciare traccia. Si alterneranno quindi personalità della Cultura, dello Spettacolo, del Giornalismo, con la Partecipazione Straordinaria di GENE GNOCCHI Uomo di Cultura e dello Spettacolo, OTTAVIA FUSCO SQUITIERI Attrice e Cantante e SARA GRIMALDI Cantante e Corista di Zucchero Fornaciari.

    I Premiati saranno:

    • Ottavia Fusco Squitieri (Attrice Cantante)
    • Gene Gnocchi (Uomo di Cultura e dello Spettacolo)
    • Sara Grimaldi (Cantante, Corista di Zucchero Fornaciari)
    • Hafez Haidar (Scrittore)
    • Antonella Biscardi (Giornalista Scrittrice)
    • Gisella Donadoni (Attrice)
    • Mariapia Ciaghi (Direttore e CEO de Il Sextante)
    • Luigi Camilloni (Presidente AgenParl)
    • Alfiero Luigi Medea (Presidente Premio Histonium)
    • Felice Corticchia (Regista)
    • Francesca Cester (Designer)
    • Enkel Zhuti (Ballerino-Insegnante)
    • Ernando Venanzi (Pittore)
    • Pasquale Lettieri (Critico d’Arte)
    • Franco Trevisan (Scultore)
    • Agazio Menniti (Hairstylist)
    • Andrea Giostra (Scrittore)
    • Lali Panchulidze (Rappresentante della Georgia)
    • ASD A.C. Crema 1908 Calcio a 5 non vedenti
    • Apostol Laura Contreras (Avvocato) in Video-presentazione

    Tra l’incontro letterario e la premiazione ci sarà una sfilata di moda dello stilista Fabio Cavallo con acconciature dell’Hairstylist Agazio Menniti e il trucco di Rossella Rosa Bisceglia. Il tutto sarà impreziosito dalle poesie di Henna Dena accompagnata all’Arpa da Federica Bregoli che ci proporrà nella serata anche altri brani solistici.

    All’interno della Rocca saranno esposte sculture in bronzo del M° Franco Trevisan e sarà allestita una mostra fotografica/poetica nata dalla collaborazione artistica tra Jona e il fotografo Francesco Premoli fondatore del “Soncino Photo Group” i quali saranno presenti per immortalare i momenti più significativi attraverso i loro scatti.

    Le prime due serate saranno presentate da Laura Magnani (Conduttrice televisiva) e Patrizia Lovato (Attrice, Modella, Inviata televisiva).

    Le riprese video saranno effettuate dal filmmaker Giovanni Zanotti e la video-grafica sarà a cura del videomaker e regista Mario Bonetti.

    Il catering di fine serata sarà a cura della società cooperativa sociale INCHIOSTRO rappresentata dai suoi giovani allievi e insegnanti, un momento importante di inclusione sociale.

    L’evento sarà patrocinato dal Comune e dalla Proloco di Soncino, ovviamente non mancheranno i mezzi di comunicazione territoriali e nazionali. Per finire la serata, una cena offerta a tutti i partecipanti in un locale caratteristico di Soncino.

    Il 23 giugno, domenica, l’evento si concluderà, la mattina con una visita guidata per le vie del Borgo e la sera con un concerto in Rocca della “Soncino Percussion Ensemble” diretta dal M° Luca Vanoli.

    Il sito internet ufficiale dell’evento è www.ilics.it, siamo presenti in Facebook con la pagina ufficiale “ilics.it”.

    Per avere informazioni su come riservare gratuitamente i posti a sedere e partecipare anche al catering finale, inviare una richiesta di informazioni all’email a segreteria@ilics.it. L’entrata è libera.

     

    Fonte: OneMagazine.it

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  • THEO VAN DE GOOR ‘VISIONS AND DEMONS’

    On: 13 Maggio 2019
    In: Mostre, News
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    Visions and Demons’ è la prima personale italiana dell’artista fiammingo Theo Van de Goor, che include incisioni a puntasecca, oli e sculture ready-made.

    Ispirato alle favole e ai miti, l’epopea fiabesca di Theo Van De Goor racconta la storia dell’eterna lotta dell’uomo tra bene e male.

    _____________________________________________

    Theo van de Goor è un artista olandese ispirato a favole, miti e diavoli.  Cresciuto in una fattoria in un piccolo villaggio di fede cattolica romana nella parte meridionale dei Paesi Bassi, Theo popola il suo lavoro di animali, demoni e creature mitologiche.

    Ha dipinto se stesso come un missionario arrabbiato, come un soldato romano, come un indiano americano e come un demone. Ha realizzato incisioni su se stesso come Beelzebub e Apollyon. Dalle nature morte alle scene mitiche, bibliche e classiche e ancora alle favole e agli autoritratti, il suo lavoro racconta l’eterna lotta dell’umanità tra il bene e il male.

    “Dato che ero il più giovane di quattro fratelli, non mi hanno mai voluto nelle loro avventure; ero troppo lento, quindi sono rimasto a casa e presto il disegno è diventato il mio mondo.

    Una volta chiesi a mia madre di disegnarmi qualcosa così da poterne imparare. Che cosa? Un cane. Oggetto del mio desiderio. Lì sulla carta volò in rapida successione un punto per un occhio, una linea per la coda, e improvvisamente un piccolo cane prese vita. Sono stato sopraffatto!

    Da allora, l’amore per il disegno non mi ha mai abbandonato.”

    THEO VAN DE GOOR
    VISIONS AND DEMONS’
    Curatore: Stefania Minutaglio
    Contributo critico di:  Prof. Pasquale Lettieri

    11 [HellHeaven] Art Gallery
    11 Maggio – 05 Giugno 2019
    Via Giulia 103/A  Roma IT

    Links:
    https://11art.gallery/2018/11/06/theo-van-de-goor/
    https://www.artsy.net/show/11-hellheaven-visions-and-demons

    11 [HellHeaven] LLC

    Registered Office: 478 E Altamonte DR 108-450, AltamonteSprings, FL 32701
    Showroom in Roma:Via Giulia 103/A  Roma, IT
    Showroom in Miami2200 Biscayne Blvd Miami, FL
    Opening Time: Tue to Sat
    11 a.m. to 6 p.m. or under appointment

    Owner and DirectorStefania Minutaglio
    Art DirectorDaniele Belardo
    Sales Manager: David Ascoli

    Phone: Rome +39 06 4521 4974  | Miami +1 305 434 4081
    General inquiriesinfo@11art.gallery
    Presspressoffice@11hellheaven.it
    Showroom in Romaroma@11art.gallery
    Showroom in Miamimiami@11art.gallery

    Fonte: OneMagazine.it

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  • Auditorium al Duomo di Firenze – dal 13 al 28 Aprile

    On: 10 Aprile 2019
    In: News
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  • Lucio Fontana: Oltre la materia

    On: 9 Aprile 2019
    In: Mostre, News
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    Continua fino al 14 aprile la mostra di Lucio Fontana al Metropolitan Museum di New York. On the threshold, Lucio Fontana. Sulla soglia, il titolo della più importante retrospettiva negli ultimi quarant’anni dell’artista negli Usa. La tempestività è fondamentale nella determinazione delle sorti di una vicenda complessa come quella dell’arte, che appartiene al sistema dell’economia e della cultura, in quanto superato quell’attimo favorevole, tutto lascia     il tempo che trova ed anche l’invenzione, più intelligente diventa sterile. Questo accade, appunto, alla mostra di Lucio Fontana, On the threshold, proprio nel momento in cui si registrano, per sue opere sul mercato internazionale, quotazioni a due cifre, in milioni di euro, inimmaginabili, fino a poco tempo addietro. Opere presentate in modo mirabile nelle sale espositive del Metropolitan Museum di New York, colore nero, rosa, oro, rosso, bianco, giallo, in cui sono rappresentate tutte le tipologie del suo lavoro inventivo, sculture, ceramiche, quadri su tela, in un pieno di tagli, buchi, varchi, da lui inventati, per permettere al suo pensiero formale di entrare nello spazio verticale alla superficie e sperimentare una nuova idea di contaminazione con il tempo, nella sua determinazione di respiro esistenziale, pur rimanendo all’interno di una tradizione artistica consolidata, essenzialmente tonalistica, in cui le sculture sembrano fatte implodere, con un risucchio di sprofondamento che porta nell’inaspettato, nell’imprevisto e i quadri vengono coperti da strati di colore e poi spaccati, lacerati, con colpi netti che dettano un tessuto di discontinuità. Fontana accentua le caratteristiche alchemiche e barocche che avevano già caratterizzato la sua stagione figurativa, a partire dal suo mitico Uomo nero, di fine anni Trenta, confermandosi con l’aspetto estetico delle nuove scoperte scientifiche, scaturite da Einstein, traendone tutte le conseguenze che gli appaiono necessarie nel suo inseguimento dell’ignoto, che non è solo concettuale, ma per lui, essenzialmente visivo.

    La pittura viene sforzata in un ambito di pittoscultura, leggibile come fosse un bassorilievo, ma questo lo possiamo considerare un aspetto secondario, rispetto alla sua direzionalità che è quella di penetrare nelle coordinate del sublime, che sono senza misure e senza equilibri formali, che appartengono alla bellezza, di cui lui si ritiene fuori. Le sculture sono lavorate con una sorta di tecnica invasiva, con fenditure che spaccano la pelle della continuità, quasi a volerci entrare dentro, per guadare nel caos di un ignoto, segnando la fine delle certezze poetiche di una temporalità e di una spazialità, superate dalle nuove conoscenze che imponevano la necessità di rompere con la bidimensionalità, lavorando per discontinuità, per salti nel vuoto, concepiti come un itinerarium alla quarta dimensione, quella della durata, che è ritenuta la vera forma delle cose. La sua genealogia linguistica lo pone nell’olimpo degli innovatori, di quelli che hanno coniugato l’originalità, in senso ricco, all’interno della cultura dell’informale, concepito come sistema analitico di una linguistica della monocromaticità, la cui tensione gestuale è fatta di segni finiti e costanti, utilizzarti come elementari alfabetiche dell’essenzialità. Siamo nella linea delle avanguardie, della crisi di tutte le discipline consolidate, come se la scoperta apocalittica del big bang avesse disperso tutto un sapere di teorie e di poetiche, per cui nulla si trova più al proprio posto e tutto tende a separarsi in dimensioni diverse, di concetti spaziali, tra teatrini ed ellissi, fino ad arrivare ad un titolo che può essere di apertura o di chiusura di ogni immaginazione e mi riferisco alla Fine di Dio.

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  • San Gregorio Art Gallery – Elio Cassarà in mostra

    On: 24 Agosto 2018
    In: News
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    Elio Cassarà

    Poetico e pittorico

    Un rosario che si snocciola con emozione ed esercizio rituale di contemplazione e di memoria, nel tragitto di un tempo breve per l’attraversamento delle ere e delle epoche, ma lungo quanto un’esistenza, dall’incedere dello zenith alle prime ombre del crepuscolo della vita di un individuo, di una generazione. Accade negli anni ottanta l’incipit che dura fino ad oggi, in una pendolarità ideale e reale, che non lascia fuori nessun attimo, per caso, ma li associa ad una coniugazione al futuro che comprende l’hic et nunc di questo presente. La mostra “Informale poetico” di Elio Cassarà, si specchia nell’animo eterno dell’Ulisse endemico che vive con noi, attorno a noi, che solo pochi si incaricano di interpretare, lasciando gli stretti vicoli dove non entra mai il sole a Palermo, neri come i colori eterni dell’antro dell’Etna. Fugge Elio ed elegge i suoi compagni visionari e maestri di dubbio, Turcato, Corpora e Foucault dagli spessi occhiali, stringendosi d’intesa con Vedova e Sanfilippo, Afro dalle pose maculate, mentre ribolle in lui tutta una trama alchimista, barocca, romantica, lunga fino all’America dell’action painting e all’Oriente del tachisme, più di ora, tempo eterno del mondo. Ma, per un Oriente ritrovato, subito una New York, dove si sono nutriti, Adolph Gottlieb e Mark Rothko. Quella di Cassarà non è una pittura banalmente naturalistica ma si tratta di uno studio sulla forma che in qualche modo recupera una visione “biologica”, “floreale” e “zoomorfa” riferita più che alle sembianze da imitare ai processi formativi della natura stessa, al suo dinamismo vitale, alla crescita degli organismi viventi, agli spazi di ambienti naturali visti da vicino. Si coglie la lezione delle avanguardie storiche che rompendo con il realismo e il naturalismo invertono il ruolo della natura e del linguaggio trasformando l’arte – come ben specificava Filiberto Menna – da una ricerca sul linguaggio della natura ad una sulla natura del linguaggio. La percezione dello spazio e del tempo proposta dal Cubismo di Picasso e dal Futurismo di Boccioni sono state agli inizi del secolo scorso una messa in discussione dello spazio euclideo e del tempo newtoniano a favore di uno spazio antiprospettico con più punti di vista e un tempo relativo legato al movimento e all’accelerazione. La visione di Cassarà è il risultato di un progressivo allontanamento da una realtà presunta oggettiva, assoluta, uguale per tutti, che ha visto sviluppi sempre più radicali di una modernità estrema. Se la ricerca astratta e informale, geometrizzante e materico- gestuale, ha negato totalmente la rappresentazione e l’interpretazione del vero, un certo informale italiano ha privilegiato una strada più poetica, che ha avuto nello storico dell’arte bolognese Francesco Arcangeli uno dei maggiori teorici e sostenitori. Questa pittura che mantiene viva una espressività appartenente all’arte che non rinuncia all’emozione, sia che si tratti del primitivismo di Giotto, dell’umanesimo di Piero della Francesca, del romanticismo di Turner, del cubismo di Picasso, del neoplasticismo di Mondrian o dell’action painting di Pollock. Cassarà si pone su questa linea di sviluppo dell’arte, che sperimenta nuove forme ma con un atteggiamento non di rottura. Non c’è dialettica fra il passato e il presente ma una continuità, che avvicina gli artisti di ieri con quelli di oggi, capaci sempre di interiorizzare la conoscenza attraverso una percezione, che affina i sensi e la sensibilità. Le immagini sono sempre attraversate da solchi metamorfici, di una natura evolutiva in cui si contaminano il colore e i sogni, in un modo a volte lineare e adesivo, a volte complicato e intrusivo, con un quid visionario che traspare sempre, come in un diario in pubblico, da cui sembra stagliarsi il profilo di Ezra Pound dei Pisan Cantos scritti in una gabbia, “grande” come una gogna. Nel suo viaggio alla ricerca di sé, si è accresciuto il fantasma della mente, che prima scriveva piccoli appunti da taccuino, da sacca del viandante, poi è passato a misure cattedrali, ad una architettura dipinta dove sono rappresentate immagini informi e memorie di sogni. Il tutto è come un codice personale a chiave, che ha bisogno di una ermeneutica, capace di resistere alle tante seduzioni della somiglianza e non lasciarsi scacciare dalle durezze e dalle stranietà babeliche. E Venezia c’è sempre, con le sue sfumature evanescenti, come una protettrice discreta, che si defila, appare e non appare, suggerisce e rassicura, senza essere mai paesaggio o maschera, ma linguaggio sottile, che ha imparato dal mondo, tanto quanto, ha insegnato al mondo, entrando nella post modernità, dopo avere saltato la modernità, a piè pari. Tutto è attuale, in questa disseminata distesa presentata dal corpus di Cassarà, in più di venti opere dove si può trovare tutto, a patto di saper vedere, di trovare uno spirito di contemplazione, senza appiattirsi nel delirio dalla tautologia, dove tutto quello che c’è è lì di fronte a te, mentre dell’altro c’è, sempre, un quid, una trasparenza, il richiamo di una vecchia parete, scaglie di sole e di mare, di cui Elio è maestro e noi una semplice margherita.

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